martedì 28 agosto 2012

IL CORTEO STORICO DEL CAMERLENGO

                              
Il corteo storico del Camerlengo e' la rievocazione dei Capitoli relativi all'elezione del Camerlengo (sindaco) della citta', concordati ed elaborati alla presenza di Ferdinando D'Aragona , figlio di Ferrante D'Aragona re di Napoli, durante la sua permanenza a Chieti ed approvati dal sovrano con privilegio del 10 agosto 1481.
Detti capitoli oltre a stabilire nuove norme sull' elezione del Camerlengo, delineano anche la nuova struttura del parlamento cittadino, composto da 210 membri in rappresentanza dei sei quartieri della citta', e l'ordinamento della struttura amministrativa con i 12 eletti, il consiglio dei 36, il giudice, il mastro D' Atti, il Giudice ai contratti, il Massaro, il Capitano dei castelli, ecc.
Tra le varie incombenze del Camerlengo di particolare rilievo e quella della custodia notturna della citta', potendo ordinare ai cittadini di fare la ronda fino a mezzanotte e di chiudere ed aprire le porte della citta'.
IL CAMERLENGO era il sindaco della citta' durante il XV secolo. Durava in carica 6 mesi e veniva eletto il 24 febbraio e il 25 agosto dal Parlamento della citta' composto da 210 membri (35 rappresentanti per ognuno dei sei quartieri) i quali duravano in carica 10 anni. Veniva scelto tra 6 canditati, rappresentanti ognuno un quartiere della citta', con un complesso e lungo sistema di votazione erano allontanati dalla sala.
Una volta eletto, il Camerlengo si recava dal Vescovo per prestare giuramento di ben amministrare la citta'.
Alla fine del suo incarico, doveva rendere conto del suo operato a due sindacati eletti dal parlamento.
Quando giungeva un nuovo Preside della Provincia, il Camerlengo lo accoglieva e, procedendo al suo fianco innanzi agli ufficiali regi, lo accompagnava in cattedrale, quindi nel palazzo del tribunale dove gli faceva prestare il giuramento di osservare i Capitoli ed i Privilegi della citta', come anche di ben governare la Provincia alla presenza di un pubblico notaio, del giudice ai contratti ed i testimoni, i quali redigevano un pubblico strumento. Al Camerlengo si aprivano e si chiudevano le porte della citta'.
Il Camerlengo ebbe anche l'autorita' d' imporre i prezzi dei generi alimentari venduti sia in piazza sia nelle botteghe e di accetarne la buona qualita'.
Godeva, inoltre, di alcuni diritti ecclesiastici, infatti sceglieva il predicatore dell' Avvento e quello della quaresima senza che il Vescovo potesse interferire nella scelta. In cattedrale sedeva in compagnia del Giudice e dell' Avvocato della citta' in un banco separato, adorno di un panno con lo stemma della citta'.
Aveva sotto di se, al suo servizio,dei servitori chiamati “balivi”, salariati, vestiti tutti di egual colore, che lo seguivano nelle funzioni e nell' esercizio della carica. In caso di una loro disobbedienza aveva il diritto di mandarli in prigione.
Infine, convocava, con il solito suono della campana, a suo piacere il Parlamento.
                                                
                              
(fonte web: http://www.chietionline.com/settimanamedioevale.shtml )


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